Il 10 maggio dalle ore 18:00 alle ore 19:30 l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia ha organizzato il webinar sulla piattaforma GoToMeeting dal titolo “Emozioni in-reazione”. Il webinar è stato seguito da circa ottanta partecipanti, alcuni di loro in rappresentanza di CAV e CAM.
Il dottor Massimo Lattanzi, psicologo psicoterapeuta e Presidente dell’A.I.P.C., ha ringraziato la dott.ssa Tiziana Calzone, la dott.ssa Carmen Pellino, l’avv. Elia Cursaro, il motore dell’associazione, i dottori in Psicologia Aurora Romano, Federica Maltagliati, Francesca De Carlo, Laura Nieddu, Lorenzo Gallo, Marta Potenza e tutti i partecipanti.
Il dott. Lattanzi ha iniziato la sua esposizione descrivendo brevemente l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia un ETS fondato nel 2001 a Roma composta da un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che conducono percorsi individuali, di coppi e familiari, formazione e supervisione in presenza e a distanza sulla violenza e sul protocollo scientifico integrato A.S.V.S.
Il dottore ha introdotto due variabili significative il trauma e la regolazione dell’arousal. Il dott. Lattanzi ha approfondito il trauma relazionale riferibile a lutti, nascite, malattie, separazioni, divorzi, perdita del lavoro o intensificazione dello stesso, incuria e violenza subita e assistita che può produrre la percezione di assenza, abbandono, rifiuto e di mancato riconoscimento. Tali dinamiche possono essere state vissute nella fase pre natale, perinatale e post natale e possono produrre un’incapacità a integrare gli effetti degli eventi.
Il concetto di arousal fa riferimento all’attivazione psicofisiologica del soggetto, gli organi della persona sono regolati dal sistema nervoso autonomo che si divide in simpatico e parasimpatico. L’arousal e determinato dall’attivazione dei due rami del sistema nervoso autonomo. Le persone traumatizzate non si sentono mai al sicuro, sono iper vigili ed iper controllanti. La frequenza cardiaca, respiratoria e il tono muscolare sono i parametri vitali che permettono di valutare la sovra regolazione o la sotto regolazione de sistema nervoso autonomo, parametri misurati dal Biofeedback. Il trauma produce modificazioni corporee, emotive cognitive e neurali.
Lo sportello di ascolto ed orientamento dell’A.I.P.C. sui traumi relazionali è dedicato a tutte le persone senza distinzione di genere e di ruolo ricoperto (vittime, autori e familiari) e propone a richiesta e con il versamento di un contributo spese, una valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica e training individuali, di coppia, di gruppo e familiari. Per chi si occupa o intende occuparsi di violenza con strumenti scientifici l’A.I.P.C. propone, con il versamento di un contributo spese, in presenza o a distanza, una formazione specialistica e una supervisione sia individuale che di gruppo.
Il numero unico A.I.P.C. è il 3924401930 attivo tutti i giorni comprese le festività natalizie dalle ore 12:00 alle ore 16:00 e la e-mail è aipcitalia@gmail.com.
Il dottore Lattanzi, dopo aver brevemente descritto la dissociazione di personalità gli stati e le parti, ha approfondito lo schema della sottomissione, presente in alcuni casi trattatati, il soggetto sottomesso è sempre disponibile con gli altri, reprime le proprie preferenze, scelte e i propri desideri, così come le emozioni ed ha un modello genitoriale percepito punitivo o affettuoso con riserva, è stato valutato per quello che ha fatto non per quello che è stato!
Nel numeroso campione di persone traumatizzate valutato con il protocollo A.S.V.S. è possibile evidenziare che circa l’80% risulta essere fuori dalla cd finestra di tolleranza, quindi può essere definito come iper o ipo attivato e circa il 90% cerca di abbassare il livello di coscienza (del dolore) con ogni forma di dipendenza.
Il trauma relazionale può produrre una patologia relazionale, la relazione primaria segnata da traumi può produrre una significativa disregolazione e disturbi di personalità.
Il dottor. Lattanzi conclude il suo intervento ribadendo che un protocollo scientifico integrato può valutare i traumi, la disregolazione dell’arousal e tracciare il profilo di personalità; elaborare il trauma, autoregolare l’arousal e curare i disturbi di personalità, un trattamento circolare molto efficace per la valutazione del rischio e della recidiva nelle relazioni disfuzionali e violente.
Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.
Di seguito ha preso la parola la Dott.ssa Carmen Pellino, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in psicodiagnostica. Il suo intervento è iniziato descrivendo la percezione affettiva genitoriale in autori/autrici e vittime di violenza, ponendo l’attenzione sulla variabile controllo, la variabile più importante da studiare per prevenire ogni forma di violenza.
Dal 2012 ad oggi applicando il protocollo scientifico integrato A.S.V.S. è stato possibile analizzare, in particolare, tre variabili: personalità, aggressività e affettività percepita.
La dott.ssa Pellino successivamente ha descritto gli schemi di risposta allo stress quotidiano, ponendo particolare attenzione alla direzione dell’aggressività (verso l’esterno, verso sé stessi oppure evitata) e sul tipo di aggressività (dominanza dell’ostacolo, difesa dell’Io e persistenza del bisogno).
Le tipologie di aggressività cha la dott.ssa Pellino ha analizzato sono state quella manifesta (overt) e quella nascosta (covert). La prima è caratterizzata da un comportamento aggressivo che comporta attacchi fisici (colluttazioni, minacce verbali, violazione di regole…) e sembra avere una base neurobiologica ed ereditaria, la seconda invece consiste in un comportamento aggressivo nascosto (rubare, danneggiare proprietà altrui…), sembra essere correlata al contesto ambientale e sembra avere una forte correlazione con la variabile di controllo.
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In seguito, la dott.ssa Pellino ha analizzato la relazione figlio-genitore individuando cinque variabili fondamentali per la definizione del parenting, che definiscono la percezione dell’accettazione-rifiuto genitoriale: calore/affetto, ostilità/aggressività, indifferenza/trascuratezza, rifiuto indifferenziato e controllo.
I dati raccolti premettono di ipotizzare che il controllo sembrerebbe essere il risultato della percezione delle capacità genitoriali esercitate in maniera eccessiva.
Nel confronto tra campione sperimentale e campione di controllo emerge che:
– le autrici di violenza percepiscono più controllante la figura paterna, rispetto agli autori;
– le autrici di violenza hanno vissuto una maggiore trascuratezza dalla figura paterna, rispetto agli autori;
– gli autori di violenza percepiscono più controllante la figura materna, rispetto alle autrici;
– gli autori di violenza hanno vissuto una maggiore trascuratezza dalla figura materna, rispetto alle autrici.
Le vittime di violenza sembrerebbero percepire come più controllanti i padri, rispetto alle autrici e allo stesso tempo le madri come più rifiutanti dei padri. Gli autori percepiscono dunque molto di più controllante la figura materna rispetto alle vittime, andando a costituire con queste ultime un incastro perfetto.
La dott.ssa e tirocinante in Psicologia presso l’AIPC Laura Nieddu ha preso la parola e ha descritto il caso di un soggetto valutato con il protocollo scientifico integrato A.S.V.S., il protocollo, tra le altre cose, permette di tracciare i profili di personalità e psicofisiologici.
Il soggetto presenterebbe un trauma relazionale, il lutto di una figura significativa a 11 anni e un rapporto ambivalente con i genitori, uno dei quali assente e l’altro controllante. La percezione della capacità genitoriale potrebbe aver influenzato i comportamenti disfunzionali con il proprio figlio. Il protocollo ha evidenziato un disturbo post traumatico da stress, dipendente e narcisistico, disturbi probabilmente generati dai traumi relazionali vissuti.
Una iper attivazione del Sistema Nervoso Autonomo Simpatico, valutata con il Biofeedback durante situazioni di stress e di rilassamento sembrerebbe definire nel soggetto la tendenza alla ruminazione, con pensieri persistenti sul passato. La tendenza al controllo e l’aggressività sembrano essere collegati, la perdita di controllo sembrerebbe scatenare risposte aggressive e ruminazione.
L’applicazione del protocollo A.S.V.S. sta autoregolando l’attivazione emotiva del soggetto e riducendo la ruminazione ossessiva.
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Infine, prende la parola la Dott.ssa in Psicologia Marta Potenza anche lei tirocinante presso l’A.I.P.C., il suo intervento si è concentrato sulla descrizione di un altro caso seguito dall’AIPC. caratterizzato da un trauma relazionale con vissuti di abbandono, rifiuto e solitudine, trauma generato probabilmente dalla percezione della capacità genitoriale dei propri caregiver. Il soggetto reagisce sia a stressor sensoriali che emotivi con un livello di iper attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico che potrebbe rilevare una dissociazione della personalità.
La dott.ssa Potenza ha rilevato il nucleo del vissuto del soggetto, la paura delle emozioni descritte come troppo forti e pericolose. Il protocollo A.S.V.S. ha evidenziato anche un disturbo di personalità Borderline, disturbo caratterizzato da un forte vissuto di vuoto, solitudine e correlato ad una compromissione delle relazioni interpersonali. La dottoressa ha riferito che il trattamento ha permesso al soggetto di verbalizzare la paura delle emozioni, un risultato rilevante nel trattamento del trauma.
Il webinar si è concluso con un breve confronto tra il Dott. Lattanzi e la Dott.ssa Pellino, i quali hanno discusso delle dinamiche di coppia tra i partner che hanno un tratto controllante. Chi ha vissuto con un caregiver fortemente controllante potrebbe scambiare il controllo per amore, scambio necessario alla sopravvivenza del bambino e sembrerebbe diventare, da adolescenti e adulti, il movente più frequente nei casi di delitti familiari.
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Dopo aver salutato i partecipanti e ringraziato i relatori, il dottor Lattanzi ha dato appuntamento al mese di giugno sui siti dell’associazione dove saranno pubblicate le informazioni per poter partecipare al Corso avanzato “Trattamento del trauma relazionale: un approccio scientifico integrato italiano”. Il corso sarà composto da 16 sessioni, il venerdì pomeriggio e il sabato mattina, da ottobre 2024 a maggio 2025, 100 ore in presenza e a distanza. Il corso sarà riservato a psicologi, psicoterapeuti e psicoterapeuti in formazione. I posti sono limitati a 12.
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